Fermiamo l’orrore di questo mondo!

Sapete che la tratta di bambini per il traffico di organi frutta 150 miliardi di dollari annuali piazzandosi in cima alla classifica dei traffici illegali?

Secondo una statistica dell’Onu pubblicata nel luglio del 2022, sarebbero circa 25 milioni tra cui un terzo bambini i soggetti finiti nel traffico di organi.

E’ davvero disgustoso e c’é di più!

Un bambino su cinque subisce violenze in Europa ed ogni anno 10000 bambini migranti spariscono nel nulla…. Ci facciamo la domanda dove trovano i bambini per i video porno e per le orge pedosatanistiche?

Non solo, andando a sbirciare sotto la punta dell’iceberg nel web, scopriamo che esistono delle realtà terribili, avete mai provato ad entrare nel dark web? Brulica di marciume e la cybertratta é diventata un commercio invisibile sotto gli occhi di tutti.

Perché restate indifferenti davanti ad un crimine così grande applicato a soggetti indifesi e fragili come i bambini?

Pensate che la pedofilia, la pedopornografia e la violenza sui bambini non riguardi anche voi?

Guardatevi bene dentro, vedete in che direzione sta andando il mondo?

Cosa fare in concreto?

– denunciare immediatamente qualsiasi tipo di abuso sui minori

– essere vigili sulle possibili violenze online che i vostri figli potrebbero subire

– contattare il telefono azzurro per comprendere meglio il fenomeno dell’abuso e della pedofilia per prevenire situazioni di pericolo e di emergenza; Numero verde 800455270

– divulgare e condividere queste informazioni, vi chiedete perché nessuno parla di bambini scomparsi e traffico di organi?

– qualcuno ti maltratta o cerca di abusare di te? Chiedi aiuto alla stazione di polizia più vicina a te, oppure chiama il 114

-telefono emergenza infanzia 114

-telefono per bambini scomparsi 116000

Approfondimenti e fonti

www.mardeisargassi.it/la-tratta-di-esseri-umani-nel-dark-web

Italiador.com/adrenocromo e la scomparsa di bambini

Video Youtube; Di Noto, serve un contrasto sociale e culturale contro i pedocriminali e le lobby pedofile

Digitalizzazione nelle scuole a discapito delle capacità cognitive

fonte: internet

Vogliamo ipotizzare una possibile robotizazzione delle vecchie e nuove generazioni?

Qualcuno, venuto dalla Silicon Valley, ha convinto Governi, Ministri dell’istruzione, dirigenti scolastici, insegnanti e mondo della scuola che per formare i nuovi studenti non si può non avere Tablet, LIM, E-book, stare in DAD e usare Byod in classi irradiate dal Wi-Fi, in attesa di Metaverso, aule 5G in visore ottico e realtà aumentata. Questo…

L’obbiettivo di questo messaggio è la diffusione della “verità” che viene ogni giorno occultata dei mass media, o per lo meno viene trasmessa con intenti benefici per la popolazione e per i bambini.

Proviamo a riflettere un attimo… non c’è nessun obbiettivo pedagogico nell’introduzione di Lim, ebook, e visori ottici negli ambienti scolastici, tutt’altro.

Penso profondamente che i membri del comitato tecnico scientifico eletti dallo stato e pagati da noi poveri esseri inferiori non abbiano alcun interesse allo sviluppo sano dei bambini dato che la neuroscienza e la psicologia dimostrano che l’eccessivo utilizzo di dispositivi tecnologici compromette enormemente le normali capacità cognitive quali pensare, leggere, scrivere e sviluppare la creatività. 

Non è che invece dietro questa propaganda mediatica ci siano obbiettivi squallidi e disonorevoli, come l’introduzione al nuovo paradigma sociale transumanistico che mira ad unire il biologico al digitale ed a riempire sempre più le tasche dei grandi colossi digitali come Google e compagnia bella?

A mio avviso SI, la Cina con il suo esempio di credito sociale e dittatura digitale ci mostra come potrebbero cambiare le cose anche in Italia da qui al 2030.

Cosa fare?

In primis bisogna guardare i reali bisogni dei bambini quali  sviluppare la creatività, frequentare luoghi naturali, giocare, avere contatto empatico,  praticare sport, leggere le favole e chi più ne ha più ne metta 

Da genitore sano e maturo in questi tempi in cui tutto va così velocemente sai decidere quale è il meglio per i bambini/adolescenti?

È nostra responsabilità dare il meglio per le generazioni future, così come i nostri familiari hanno fatto per noi.

In secondo luogo riguardo alla concretezza, perché non creare gruppi di confronto tra genitori per approfondire queste tematiche e trovare le soluzioni migliori?

E tu, cosa scegli per i figli della vita?

riflessioni da un giovane pensatore critico

Fonti

Lamda, la prima intelligenza artificiale autocosciente

fonte: internet

Lemoine, ingegnere di Google afferma esplicitamente che LaMDA (Language model for Dialogue Applications) è la prima intelligenza artificiale con autocoscienza, paragonabile ad un bambino di 7-8 anni.

Dopo aver esposto queste considerazioni,  Lemoine è stato licenziato per divulgazione di segreti industriali e Google si è dichiarata affermando che il software in questione  non possiede affatto queste caratteristiche. 

Nel link è possibile leggere una delle tante “conversazioni ” tra LaMDA e l’ingegnere Lemoine per farti un ‘idea.

Personalmente mi chiedo;

  • Non è che le cose stiano andando troppo in fretta in questa follia generalizzata?
  • Corriamo il rischio, nel tempo, di essere paragonati e addirittura sostituti dai robot e dall’intelligenza artificiale?
  • Non è che, unendo i pezzi del puzzle qualcosa esce fuori?
    • Intelligenza artificiale autocosciente 
    • Tecnologia a frequenza millimetrica 5 e 6 G
    • Introduzione nelle scuole di occhiali a realtà aumentata al posto di libri e quaderni 
    • Digitalizzazione del contante 
    • Metaverso 
    • Ossido di grafene nei vaccini 
    • Il signor Musk che testava i microchip sui maiali nel 2020 e che adesso li testa sugli esseri umani
    • Tracciamento sempre più capillare
    • Telecamere al riconoscimento facciale 
  • Corriamo il rischio di perderci dentro questa realtà virtuale?
  • In che direzione sta andando la società ed in che direzione voglio andare io?
  • Stiamo rischiando seriamente di perdere qualsiasi libertà di pensiero scelta e qualsiasi privacy?
  • Come si fa ad avere privacy quando hai un rilevatore di dati dentro il corpo?

Cosa fare?

Certamente usare la tecnologica senza eccessi e non creando una dipendenza con essa (vedi Nomofobia).

Tornare alla terra, alle radici, vivere secondo uno stile di vita genuino ed armonioso.

Salvaguardare i bambini e le nuove generazioni  da questa gabbia virtuale.

Impegnare il tempo in attività creative e ricreative, coinvolgendo tutte le persone che puoi.

Rimanere un essere umano, a cui piace la magia di questa realtà, piuttosto che una realtà virtuale.

Fonti ed approfondimenti

Dati del Trial di Pfizer sui bambini dall’età di sei mesi, per niente rassicuranti. I dati pubblici dei trial sono realmente rappresentativi?

fonte: internet

Sui 4.526 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni 3.000 non sono arrivati ​​alla fine del trial di Pfizer. Perché due terzi dei bambini hanno abbandonato gli studi? Ciò accade spesso quando gli effetti collaterali sono troppo gravi per consentire al partecipante di continuare. Ora, non sappiamo perché due terzi dei partecipanti siano stati eliminati e “solo su questa base il trial dovrebbe essere considerato nullo”, afferma Craig.
“A 6 bambini, di età compresa tra 2 e 4 anni, nel gruppo vaccinato è stato diagnosticato il “covid grave”, rispetto a 1 solo nel gruppo placebo. Quindi, ciò che in realtà mostra [il trial] è che la probabilità che il vaccino causi un COVID grave è maggiore della probabilità che lo prevenga. Nel gruppo dei “vaccinati” c’era l’unico bambino che ha avuto bisogno del ricovero per COVID. Nelle 3 settimane successive alla prima dose, a 34 bambini del gruppo vaccinato e a 13 bambini del gruppo non vaccinato è stato diagnosticato il COVID. Ciò significa che il rischio per i bambini di sviluppare i sintomi COVID entro le prime 3 settimane dalla prima dose è effettivamente aumentato del 30%. Questi dati sono stati ignorati. […] Dopo la terza dose l’incidenza di COVID è aumentata nuovamente nel gruppo vaccinato e anche questo è stato ignorato.”

“PERCHÉ I FUNZIONARI HANNO FRETTA DI INSERIRE I VACCINI COVID NEL PROGRAMMA PEDIATRICO PRIMA CHE L’ ‘EMERGENZA’ FINISCA”

“Le statistiche mostrano che il tasso di ospedalizzazione associata al COVID-19 tra i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è dello 0,0008%. In termini reali, è così vicino allo zero che praticamente non si può abbassare ulteriormente. Eppure, nonostante questi dati rassicuranti, i bambini in questa fascia d’età sono invitati a prendere da due a tre dosi di vaccino COVID, anche se gli effetti collaterali dell’iniezione potrebbero danneggiarli per tutta la vita o ucciderli.”
“Come notato dalla Vaccine Safety Research Foundation […] la miocardite – uno degli effetti riconosciuti del vaccino COVID – “ha un tasso di mortalità dal 25% al ​​56% entro 3-10 anni, a causa dell’insufficienza cardiaca progressiva e della morte improvvisa.”
“[…] la direttrice del Centers for Disease Control and Prevention, la dottoressa Rochelle Walensky, con un sorriso forzato, afferma che “una rigorosa revisione scientifica” ha dimostrato che i vaccini sono sicuri ed efficaci nei neonati e nei bambini piccoli. […] la dottoressa Clare Craig, una patologa internista e “amante dei dati”, esamina ciò che questa “rigorosa revisione scientifica” ha effettivamente trovato e ciò che la FDA e il CDC non stanno dicendo.” (fonte)

“Alla fine, hanno contato solo 3 casi di COVID nel gruppo dei vaccinati e 7 casi nel gruppo placebo. Hanno letteralmente ignorato il 97% di tutti i casi di COVID che si sono verificati durante il trial per concludere che i vaccini erano “efficaci” nel prevenire il COVID.”
“[…] i bambini che si sottopongono alla vaccinazione hanno quasi 4 volte più probabilità di ammalarsi di COVID rispetto ai loro coetanei non vaccinati.”
“Come notato dalla Vaccine Safety Research Foundation, vaccinare neonati e bambini che non hanno bisogno delle vaccinazioni e che non ne traggono beneficio, solo per “proteggere” gli adulti, viola l’etica medica. E poiché coloro che vengono vaccinati trasmettono ancora il virus, i bambini sono effettivamente messi a rischio senza alcun motivo.” (fonte)

Dati del trial versus la realtà per bambini tra i 5 e gli 11 anni

“L’INTERVISTA | ANTONIO CASSONE: “Il vaccino nei bimbi sotto le attese, ce lo dice l’Iss.”

L’efficacia della vaccinazione pediatrica si è rivelata inferiore rispetto alle fasi di sperimentazione”. Così il professor Antonio Cassone, già direttore di Malattie infettive dell’Iss, commenta l’ampio studio dell’Iss pubblicato su The Lancet.”
“Sono stati presi in esame tutti i bambini italiani di 5-11 anni che hanno ricevuto le due dosi di Pfizer al 13 di aprile: la protezione contro l’infezione è stata del 29,4% e quella contro la malattia grave del 41,1. Ben al di sotto quindi dell’efficacia calcolata nella sperimentazione Pfizer (che arrivava al 98%).”
“Due dosi del vaccino basato sul ceppo di Wuhan non proteggono neanche un terzo dei bambini dall’infezione e neanche la metà della malattia grave a distanza di pochi mesi dalla vaccinazione: un uso generalizzato a tutti i bambini di 5-11 anni non sarebbe giustificato.” (fonte)

“EFFICACIA DEL VACCINO BNT162B2 [PFIZER-BIONTECH] CONTRO L’INFEZIONE DA SARS-CoV-2 E COVID-19 GRAVE NEI BAMBINI DI ETÀ COMPRESA TRA 5 E 11 ANNI IN ITALIA: UN’ANALISI RETROSPETTIVA DI GENNAIO-APRILE 2022”
“Nell’attuale contesto epidemiologico, dominato dalla variante omicron (B.1.1.529), stimare l’efficacia della vaccinazione nei bambini in questa fascia di età è importante per fornire ai decisori di sanità pubblica informazioni utili per una eventuale ridefinizione delle strategie vaccinali.”
“In questo studio retrospettivo abbiamo valutato l’efficacia del vaccino sia contro l’infezione da SARSCoV-2 che contro la forma grave di COVID-19 (definita come un’infezione che necessita di ricovero ospedaliero o che esita in un decesso), utilizzando i dati del sistema di sorveglianza integrata COVID-19 e del registro nazionale delle vaccinazioni. […] Utilizzando i non vaccinati come gruppo di riferimento, abbiamo stimato l’efficacia del vaccino nei bambini vaccinati con una sola dose e in quelli completamente vaccinati (due dosi).”
“La vaccinazione contro COVID-19 nei bambini di 5-11 anni in Italia ha mostrato una efficacia minore nel prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 e il COVID-19 grave rispetto a quella osservata con lo stesso vaccino in persone di età pari o superiore a 12 anni. L’efficacia contro l’infezione sembra diminuire dopo il completamento del ciclo primario di vaccinazione.” ( fonte)

“PIÙ CASI DI INFEZIONI TRA I BAMBINI VACCINATI”

“I dati ufficiali forniti dall’Iss certificano il flop della vaccinazione pediatrica nella fascia tra 5 e 11 anni: nonostante siano in pochi (solo 1,3 milioni) si ammalano di più. E c’è maggiore rischio di finire in terapia intensiva. Nessuna informazione sugli eventi avversi”
📝 “Ci hanno detto «vaccinate contro il Covid i pargoli, perché è nell’interesse loro e dei familiari più fragili». Ma a distanza di sei mesi dall’inizio del pressing, le punture nella fascia 5-11 anni sono state un flop. Non solo perché appena 1.387.900 bambini (per fortuna) hanno risposto all’appello, nel senso che sono stati portati dai genitori a porgere il braccio per una o due dosi, ma soprattutto perché, nell’ultimo mese, i contagi tra i vaccinati hanno superato in percentuale i non inoculati.”

Cosa fare?

Condividere le informazioni scientifiche dal canale telegram https://t.me/studiscientificivaccini

Fare una scelta consapevole, partendo dal benessere del bambino. Non sottoporre o lasciare sottoporre i bambini a farmaci sperimentali, sopratutto per le malattie che non sono pericolose per loro. ( come per esempio Valneva)

Fonti ed approfondimenti

  • (in inglese) The Lancet: Effectiveness of BNT162b2 vaccine against SARS-CoV-2 infection and severe COVID-19 in children aged 5–11 years in Italy: a retrospective analysis of January–April, 2022 https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)01185-0
  • ( in inglese) Whole genome and phylogenetic analysis of two SARS-CoV-2 strains isolated in Italy in January and February 2020: additional clues on multiple introductions and further circulation in Europe https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32265007/

È possibile!!! Il pianeta libera dalla plastica

La plastica, ancora oggi è un grave problema per la natura. La terra, fauna e flora, i mari, i oceani, l’aria che respiriamo, gli animali e noi, tutti siamo contaminati da quel materiale tossico. L’italia è il secondo al mondo per il consumo di acqua in bottiglia usa e getta.

Analizzando Mar Mediterraneo si rivelano dei dati:

– valori delle microplastiche presenti nelle zone sottoposte all’opera dall’uomo sono di circa 3,56 frammenti per metro cubo

– zone più lontane i valori sono di 2,2 frammenti per metro cubo.

È molto importante notare che la plastica fa danni sulla salute sopratutto ai bambini. In alcuni recenti sono state trovate nelle urine dei bambini sostanze impiegate per imballaggi di plastica e oggetti usa e getta. Provocano obesità, ritardo nello sviluppo ormonale, riproduttivo e neurologico. Secondo i studi dell’ ISS e del CNR di Pisa la quantità più elevata di ftalati si è  osservata nei bambini più piccoli tra i 4 e i 6 anni. Mentre i bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni che svolgono attività fisica, hanno livelli più bassi di ftalati e BPA. Dalla valutazione degli effetti dell’esposizione a DEHP e BPA con uno studio si evidenzia un cambiamento dei valori ormonali, leptina nelle femmine e un aumento dei livelli di adiponectina nei maschi. Patologie infantili di origine endocrine, quali telarca prematuro, pubertà precoce e obesità infantile.

Cosa fare?

Se si desidera davvero aiutare il pianeta si può cominciare da piccoli gesti quotidiani:

 – privilegiare prodotti che non imballaggi di plastica

– preferire detersivi distribuiti alla spina o le ricariche, in modo da utlizzare sempre lo stesso contenitore

– comprare frutta e verdura sfusa

– utilizzare delle buste di tela quando si va a fare la spesa

– evitare di acquistare acqua in bottiglia magari installando un purificatore di acqua nella propria abitazione. 

– organizzandosi nella famiglia, tra amici, con bambini a pulire zone vicine e magari oltre.

Qui sotto, negli link aggiunti potete approfondire il tema è vedere alcune soluzioni già messe in azione.

Fonte ed approfondimenti

  • (in italiano) Rifiuti ed economia circolare, il riciclo della plastica è ancora un miraggio

Domande retoriche: dove stiamo andando?

fonte: internet

Le manifestazioni per i diritti delle persone omosessuali ( o contro l’omofobia) sono sempre più frequenti. Spesso accade che in argomenti riguardanti i diritti della persona (come il diritto di non essere discriminato perché si hanno certi gusti sessuali piuttosto che altri) vengano tirati in ballo i bambini, di conseguenza scuola e istruzione. 

Non ci riferiamo agli adolescenti che è adeguato che ad un certo punto inizino a ricevere una determinata educazione nel rispetto di ogni essere umano, anche nei rapporti omo – o eterosessuali, ma perché parlare di questo riferendosi in generale all’educazione e che quindi comprende anche i bambini piccoli? Anche loro hanno diritto di vivere la loro infantilità e spensieratezza, no?

I casi sono diversi, ne riportiamo qualcuno giusto per rendere l’idea. Ad esempio, il 17 Maggio è stata la giornata mondiale contro l’omofobia, bifobia e transfobia. In questa occasione Alessandro Zan, politico italiano, padre del ddl Zan, ha dichiarato che dal 27 Ottobre 2021 molti senatori abbiano cambiato idea sulla sua proposta e che adesso può essere il momento giusto per l’approvazione.

Ma di cosa parla questa proposta?

Si tratta di un disegno di legge ovviamente contro l’omofobia in cui vengono indicate le “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

Assolutamente d’accordo con questo concetto generale, ma l’art. 7 ci fa porre alcune domande, perché nel momento in cui questa legge verrà approvata, questo argomento verrà ufficialmente inserito nel programma scolastico, senza specificazione di fascia di età ( potrebbe essere inserito anche nelle scuole materne) e di conseguenza approvato dai genitori dato che iscrivendo i propri figli nella scuola pubblica, automaticamente si accetta il patto educativo di corresponsabilità nonché il programma scolastico ed i metodi di insegnamento.

Credete sarebbe appropriato inserire determinati argomenti delicati in una fascia d’età così tenera in cui nella maggior parte dei casi neanche si sa cosa sia il sesso? E chi si occuperà di questo? Gli insegnanti di ruolo o gente esterna occasionalmente invitata? Come affronteranno il tema transgender, come metteranno avanti il cambio di sesso? Come una cosa facile, un gioco, che l’essere umano può tutto, si può decidere su tutte le cose? 

Sono i bambini così piccoli che andrebbero educati o gli adulti, visto che i bambini imitano l’esempio degli adulti?

Al momento non si hanno date previste per ripresentare e votare la domanda, ma in altri paesi non lontani da noi sta già avvenendo qualcosa che di teorico e comune ha ben poco anzi quasi del fantascientifico, come i casi di sospensione della pubertà in Olanda. (fonte)

In conclusione, facciamo notare come ci siano potenti al mondo che spingono tanto la politica su questo tema e ci sorgono domande in merito all’argomento.

Perché si sta facendo tanta pressione? Si parla di potenti multinazionali come la Disney che in Florida si oppone alle scelte del governatore Ron DeSantis che con una proposta di legge ha affermato che l’insegnamento delle teorie transgender deve essere affidato alle famiglie e non alle scuole. Perché la Disney si oppone così tanto? Che cosa c’entra con la scuola? Stando alle dichiarazioni, pare che per la Disney questa proposta di legge mette in discussione i diritti umani e sarebbe limitante per le libertà personali. Sotto quale punto di vista? Perché sarebbe limitante? Non si sta mettendo nessun divieto, semplicemente non si ritiene che le “teorie transgender” debbano essere inserite nei programmi scolastici e che la famiglia si debba responsabilizzare ed affrontare determinate tematiche con i proprio figli, ma non è un divieto parlare dell’argomento, anche tra i banchi di scuola, semplicemente non c’è nessuna legge che lo regolamenta e che  lo inserisca nei programmi scolastici appositamente costruiti. Sembra quasi che si voglia tenere il ruolo delle famiglie fuori dall’educazione dei ragazzi.

Insomma, sono tante le domande che sorgono in una società che sta perdendo sempre più ogni sorta di radicamento culturale, ogni valore, che cerca di ricoprire le vesti di un Dio se non proprio Dio, perdendo punti di riferimento come la famiglia e demoralizzando le famiglie stesse. 

È evidente che siamo in pieno cambiamento sociale, ma verso dove stiamo andando? C’è un limite al cambiamento? E quale sarebbe? Famiglie non lasciatevi demoralizzare, prendetevi cura dei vostri figli, ascoltatevi, comunicate tra di voi, affrontate gli argomenti tabù e siate vigili verso la società che ci circonda; collaborare con la scuola ok, ma lasciare tutto nelle loro mani…

Fonti ed approfondimenti

una riflessione sulle gay-pride e bambini (fonte)

Dipendenza da cellulare e nomofobia, cause e soluzioni.

fonte: internet

Nomofobia è un termine di recente introduzione che designa la paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla rete di telefonia mobile. Con l’uso sempre crescente dei dispositivi tecnologici si è instillata nelle popolazioni una vera e propria dipendenza dal telefono cellulare che per molti e diventato una prolungazione dell’arto, tanto che risulta impossibile vivere senza di esso. L’acronimo di NOMObile PHone PhoBIA, in inglese Nomophobia, viene utilizzato per descrivere una condizione psicologica che si verifica quando le persone hanno paura di staccarsi dalla connettività del telefono cellulare. Per la precisione si tratta di ansia di non avere accesso a un telefono cellulare o ai servizi di telefonia mobile. Questa paura può essere così potente che molte persone arrivano a non spegnere mai i loro telefoni, nemmeno di notte.

Le condizioni sociali di distanziamento e di timore verso l’altro come possibile patogeno non incentivano la socialità e l’interscambio sano e per molti la comunicazione attraverso i social e gli avatar virtuali e diventata l’unica alternativa, tanto che anche in contesti di gruppo si tende all’isolamento “tecnologico” evitando qualsiasi tipo di comunicazione sociale, preferendo la realtà digitale che mantiene un giusto grado di protezione dal mondo esterno. Alcune ricerche suggeriscono che le persone con ansia e disturbi di panico potrebbero avere maggiori probabilità di sviluppare la Nomophobia. 

Cosa Fare?

  • Gradualmente, iniziare a distaccarsi dal telefono cellulare impegnando il tempo in attività che  coinvolgano il corpo e la mente, come attività fisica,  arti marziali, yoga, meditazione, apprendimento di uno strumento musicale, contatto con la terra, giardinaggio e tutto ciò che può essere svolto senza l’uso di tecnologia.
  • In secondo luogo, tornare alla convivialità ed al contatto tra esseri umani, organizzando incontri con amici e conoscenti in contesti in cui è possibile esprimere l’individualità della propria natura.
  • Dopodiché è essenziale rimuovere i meccanismi di pensiero che inducono sempre alla ricerca del telefono. Attraverso l autoanalisi e l’osservazione dei nostri comportamenti riusciremo ad essere consapevoli degli automatismi che ci portano sempre e comunque con il cellulare in mano. 
  • Chiedersi, perché controllo così spesso il cellulare? Cosa cerco? Che aspettative ho? Ho paura di rimanere da solo? Perché non riesco a fare ammeno del cellulare?  Sono soddisfatto della mia vita? Perché passo ore ed ora a guardare la vita degli altri sui social?  Come posso impiegare il mio tempo per crescere interiormente e sviluppare le mie passioni?

Considerando che, questa ansia e disperazione è data dal fatto di non avere un cellulare a disposizione, mi chiedo, sono queste le cose per cui dovrei preoccuparmi? Sto nel qui ed ora a guardare in che stato di degrado sta andando il pianeta su cui vivo? Esiste una soluzione per vivere in maniera armonica e genuina? A tutti gli effetti la nomofobia è considerata una malattia mentale, dato che essere in contatto con il cellulare non è fisiologico per gli esseri umani, e la mancanza di questo causa disturbi non indifferenti, qualcosa non quadra. Sono d’accordo col fatto che il cellulare sia utile e comodo per la  vita di tutti i giorni, ciò che conta è il come si utilizza, l’uso che se ne fa, ed i limiti che si impostano per il proprio benessere psicofisico. Qualsiasi eccesso e dipendenza diventa deleterio per il nostro organismo.

Fonti ad approfondimenti

Dall’internet degli oggetti all’internet delle persone: tecnologia 6G e metaverso.

Cos’è il 6G? (fonte internet)

L’obbiettivo finale della tecnologia 6 G, è quello di dire addio all’uso dello smartphone, per integrare uomo e macchina in una realtà estesa, full immersion 24 ore al giorno. Questa “innovazione” include tutta una serie di novità, come la telepresenza con immagini ad alta risoluzione, amplificazione della capacità di sensing, uso di tecnologie indossabili, robot mobile, droni telecomandabili, reti wireless avanzate ed intelligenti, auto connesse e a guida autonoma. Tutto ciò prevede anche la totale perdita della privacy,  dato che tutte le nostre informazioni vengono già immagazzinate da algoritmi e vendute alle grandi aziende da tempo, non oso immaginare cosa possa portare questo  “progresso tecnologico.”

“Gli esperti, per extended reality intendono  un’intelligenza artificiale distribuita, diffusa ed integrata praticamente a tutto.” 

Come è possibile che dal primo telefono senza fili commercializzato al popolo nel 1973 ad oggi nel 2022,  si parli già di realtà estesa? ( realtà estesa = realtà virtuale più realtà aumentata più realtà mista). La domanda che mi sorge spontanea è: quante realtà esistono allora?🤔 

Certamente una per ogni cabesa esistente su questo pianeta. Ma il punto non è questo! Recentemente l’egregio signor Zuckerberg ( fondatore di Facebook e fanatico sostenitore del “progresso” tecnologico ) ha incontrato l’altrettanto egregio signor Draghi a palazzo Chigi. Il tema principale del loro incontro è stato quello di portare l’Italia verso il cosiddetto nuovo internet o metaverso. Gli investimenti dichiarati per il 2022, riguardo alla produzione ed alla commercializzazione di nuovi dispositivi di alta tecnologia sono pari a 10 milioni. Sono già in commercio occhiali definiti intelligenti che consentono di accedere alla realtà aumentata, in altri stati si utilizzano già droni killer, cani robopolozzioti e robo camerieri per fare un esempio concreto.

Non solo, sono già stati testati su alcuni maiali, microchip per connettere computer e cervello. (video del 2020

Gli investitori promettono di utilizzare queste tecnologie in ambito medico per curare patologie e malesseri… e se tutto questo venisse utilizzo per manipolare e controllare ulteriormente i cittadini? *

* una nota personale del autore di questo articolo: un giovane che malgrado la manipolazione tecnologica, si fa delle domande, osserva ciò succede con un sguardo critico e osa esprimere il suo sentire.

Cosa fare?

Semplicemente non aderire a questo folle progetto di transumanizzazione, sensibilizzando attraverso l’esempio amici,  familiari e conoscenti incentivando attività creative, sport e divertimento fuori dalla realtà virtuale!

Fonte ed approfondimenti

I vaccini come armi biologiche? Stiamo sottoponendo i bambini a questo rischio?

Dr. Karen kingston ( reso conto nell’articolo)

La Dr. Karen Kingston, ex dipendente Pfizer, è stata intervistata al ‘The Stew Peters Show’ in cui dichiara e svela vari aspetti importanti che riguardano i brevetti Pfizer e Moderna. Nell’intervista afferma che i vaccini contengono al loro interno forme di vita intelligenti, creati tramite ingegneria genetica, che hanno la capacità di far sviluppare all’interno degli organismi viventi qualsiasi cosa come organi, cellule, sistemi biologici, metalli ecc. Queste informazioni lasciano intendere come i vaccini siano delle potenziali armi biologiche.

L’European medicines agency (EMA) ha recentemente dichiarato che le statistiche e i dati riguardanti la sicurezza dei vaccini sono sotto il controllo militare e quindi coperti da segreto militare. Questa affermazione definisce come effettivamente la diffusione di informazioni reali riguardanti i vaccini è vietata. Le associazioni IDU e DUS, hanno richiesto ad AIFA, tramite i loro legali, i report e i dati sulla sicurezza dei vaccini ma i documenti non sono mai stati svelati poiché privati ed in possesso delle case farmaceutiche. Dopo che AIFA ha negato la presentazione dei report richiesti, è stata querelata dalle associazioni IDU e DAS.

In attesa di risposte concrete, la domanda che sorge spontanea è come mai i vaccini fanno parte del segreto militare e se c’è appunto una stretta correlazione fra la pandemia causata dal covid-19 e lo scoppio della guerra in Ucraina.

Collegandoci agli ultimi avvenimenti in Russia, Mosca ha dichiarato che le aziende Moderna e Pfitzer siano palesemente coinvolte nella creazione di nuovi armi biologiche da parte degli USA sul territorio ucraino.

Cosa fare?

L’informazione è la cosa più importante per capire e comprendere le ultime ricerche scientifiche e come si stanno muovendo le associazioni per far emergere le verità nascoste riguardanti i vaccini.

È importante valutare bene come agire nei confronti delle ultime disposizioni che riguardano la vaccinazione dei bambini.

È possibile confrontarsi con delle realtà alternative che stanno nascendo sul territorio, riguardanti la salvaguardia dei bambini e la loro salute.

Si possono intraprendere delle vie parallele per non sottoporre i bambini alla vaccinazione forzata, come frequentare asili nel bosco, le associazioni no profit a scopo educativo, gli ecovillaggi che stanno emergendo fondati sulla natura e sul benessere reale dell’uomo e dei bambini.

In questo momento storico è fondamentale riflettere bene sulle scelte che coinvolgono soprattutto la salute e il futuro dei bambini.

Se si attraversano dei momenti di insicurezza è importante fermarsi a riflettere bene prima di agire e soprattutto confrontarsi con chi è competente e con le persone ed associazioni che condividono gli stessi pensieri ed ideali in modo tale da essere supportati e guidati nel migliore dei modi.

Fonti ed approfondimenti

“l’informazioni sui vaccini sono un segreto militare”

L’impatto sulla saluta mentale dopo 2 anni di “a-normalità”

“Oggi un adolescente su quattro, in Italia e nel mondo, presenta i sintomi clinici della depressione e uno su cinque segni di un disturbo d’ansia. Incidenza raddoppiata rispetto al periodo pre-pandemia. Da quanto emerge dai vari studi, a pagare il prezzo più alto sono stati i ragazzi della scuola secondaria superiore, ancor più dei bambini, che hanno risentito il mal di vivere causato dalla pandemia, dalle sue regole e dalle informazioni spesso contrastanti legate al Covid-19. Le restrizioni hanno penalizzato e ostacolato i cambiamenti evolutivi specifici dell’età. In una routine fatta di famiglia, scuola e progetti personali, si sono ritrovati a fare i conti con un mondo che si ammala, con un senso di angoscia costante dovuto alla perdita di certezze nei confronti del futuro e alla paura di vedere i propri cari stare male o morire. Gli adolescenti si sono ritrovati un mondo che li ha obbligati a cambiare il loro stile di vita e a fare i conti con le proprie paure.”

“La chiusura della scuola e l’introduzione della didattica a distanza (DAD) hanno evidenziato una perdita dell’apprendimento del 35% ed hanno portato i giovani ad una povertà educativa ma soprattutto sociale. La scuola, infatti, oltre ad essere il luogo dell’apprendimento rappresenta un elemento cruciale per la costruzione dell’identità personale di un adolescente: essa costituisce un luogo di supporto emotivo per i ragazzi ed è un contenitore istituzionale fondamentale per la loro crescita.”

“Inoltre, la convivenza forzata con i genitori (anche violenti), ha avuto un impatto drammatico nelle famiglie: sono aumentati esponenzialmente lo stress, i conflitti domestici, le violenze sui minori, i maltrattamenti e gli abusi. Il conseguente bisogno di migliorare l’umore, nei più giovani si è trasformato in dipendenze comportamentali (abuso di internet e di alcol) ed ha aumentato la loro aggressività.” ( fonte)

“Come ammesso dallo stesso Speranza alla Conferenza nazionale alcol 2022, infatti, «c’è un consumo significativo tra i giovani ed un aumento del consumo fuori dai pasti», il che potrebbe essere stato determinato dagli «ultimi due anni che abbiamo vissuto». Dichiarazioni che certamente non sono frutto del caso, emergendo essi dalla relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol e problemi correlati, recentemente trasmessa dal Ministro della Salute alle Camere.”

“Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani permane una criticità”, si legge nel report, nel quale si sottolinea altresì che “i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Nel 2019 il consumo abituale eccedentario nella classe di età 18-24 anni era l’1,7%”, mentre “nel 2020 il consumo abituale eccedentario nella stessa classe di età è stato il 2,5%”, viene specificato in tal senso nella relazione. Tra i comportamenti a rischio, inoltre, c’è il “binge drinking” (o assunzione di numerose bevande alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo), che rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata. Nel 2019, il fenomeno “riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età” mentre “nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età”. Si tratta dunque di una tendenza in crescita, che non fa che aggiungersi a tutta una serie di altri problemi connessi alle restrizioni pandemiche. “( fonte)

” Dopo il primo lockdown, quando iniziavano le prime riaperture, nello scegliere dove accettare di avere dei contagi in più, ci si è concentrati sull’economia e non sull’aspetto sociale. Quando i ristoranti si trovavano aperti, ad esempio, i bambini non potevano ancora vivere momenti normali di socialità tra coetanei e i ragazzi, che studiavano in DAD anziché essere in presenza, non potevano vedersi se non di straforo in case private. Oggi sappiamo che le conseguenze delle varie decisioni prese dal governo, in questi due anni, hanno avuto strascichi importanti e potrebbero portare delle conseguenze anche nello sviluppo psicosociale di alcuni soggetti, in futuro.” ( fonte)

Cosa Fare?

  • Motivare bambini e ragazzi a trascorrere quotidianamente del tempo a contatto con la natura.
  • Motivare bambini e ragazzi a fare sport, danza o qualsiasi tipo di attività motoria, se possibile in gruppo.
  • Dare ai giovani la possibilità di riposarsi e rilassarsi. Ridurre la pressione, dargli riconoscimento e prospettive. 
  •  Essere vigili per riuscire a vedere quei segnali che indicano un malessere attraverso l’adozione di uno specifico comportamento:
    • non sono più interessati a ciò che prima gli interessava, cambiamento di ritmo sonno-veglia, difficoltà a concludere compiti che prima erano facili;
    • cambiamento delle emozioni, più spesso diventano irritati, si sentono con meno energia, piangono più facilmente;
    • si ritirano sempre più in solitudine;
    • cercano di comunicare in maniera indiretta il loro stato d’animo insofferente.
  • Dare un sostegno nel caso in cui mostrino di non star bene: mostrare la propria preoccupazione
    • ASCOLTARE;
    • non minimizzare, non dare subito soluzioni, non giudicare;
    • essere presente, fare qualcosa insieme e poi col tempo cercare insieme soluzioni.
  •  Fornire i dati necessari per trovare un maggior sostegno psicologico, qualora il vostro non bastasse (contatti utili);
  •  Mostrare comprensione e riconoscimento verso la situazione dei giovani, non dimenticare la loro voce.

Fonti ed approfondimenti